Mibac. Acquisiti carteggi, manoscritti e lettere di Ungaretti e Leopardi
Le nuove acquisizioni faranno parte della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, nel caso del corpus di Ungaretti, e della Biblioteca Nazionale di Napoli, nel caso delle lettere di Leopardi ROMA - “Il patrimonio culturale del Paese si arricchisce oggi delle preziose testimonianze autografe di due grandi autori della letteratura italiana che troveranno presto collocazione alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, che accoglierà il corpus di Ungaretti, e alla Biblioteca nazionale di Napoli, dove andranno le lettere di Leopardi”. Così ha dichiarato il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, in seguito all’acquisizione di questo importante corpus di scritti. Paola Passarelli, direttore generale Biblioteche e Istituti Culturali ha aggiunto: "L’acquisto da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali delle tre lettere di Giacomo Leopardi e dei carteggi di Giuseppe Ungaretti risponde alla missione istituzionale di conservazione di documenti e testimonianze di alto valore culturale e al contempo costituisce una vera e propria operazione della memoria. Rendere ora possibile l’accesso del pubblico alle lettere leopardiane, con le loro atmosfere personali ed interiori e ai carteggi di Ungaretti con buona parte del mondo intellettuale italiano del Novecento vuol dire valorizzarne al massimo grado il valore culturale, rendendole patrimonio comune della memoria del Paese”. Il corpus di manoscritti e carteggi di Giuseppe Ungaretti, ordinati in 13 cartelline dal genero del poeta, Mario Lafragola, di cui fa parte una copiosa e varia corrispondenza, collocabile principalmente agli anni '40 e '50, ricostruisce e documenta l'eccezionale attività di relazioni culturali che Ungaretti ha intrecciato nel '900. Tra i tanti celeberrimi mittenti, Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Attilio Bertolucci, Carlo Betocchi, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Lalla Romano, Edoardo Sanguineti, Leonardo Sciascia, Vittorio Sereni, Ignazio Silone, Elio Vittorini, Andrea Zanzotto, Cesare Zavattini, spiccano in particolare due lettere di Pierpaolo Pasolini - datate 16 settembre 1954 e 25 giugno 1956; proprio in quest'ultima, l'autore di "Ragazzi di vita" chiede ad Ungaretti di fargli da testimone al processo contro il romanzo apparso nel 1955. Le tre lettere di Giacomo Leopardi sono invece una testimonianza, quasi fotografica, dell'anima piagata dai dolori e dalle delusioni, dai passaggi tristi di un'esistenza già dolente e dolorosa, dove l'unica logica conclusione è pensare alla morte, poiché anche la filosofia, seppur da un lato sia rimedio alla noia, alla fine annoia "essa medesima". Questi preziosi documenti sarebbero andati all’asta da Minerva Finarte, mentre sono stati acquistati dal Mibac, attraverso l'impegno della Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali. “Le due acquisizioni - si legge in una nota del Ministero - considerate di raro pregio e quindi sottoposte a vincolo, come prevede il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio all'art.10, c. 4, lettera c., sono state effettuate, a trattativa privata, alla cifra di 125.000 euro per il blocco Ungaretti e 25.000 euro per le epistole di Leopardi”. ...